“Parrocchia S. Barbara” Mestre (VE
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arrocchia S.Barbara” Mestre (Ve)
Scriveva don Gianfranco Pace:
“Il suono delle campane, nella storia delle varie
realtà civili è sempre stato uno strumento che regolava la vita nei suoi momenti sia
gioiosi che tristi (vedi la “marangona” a Venezia che suona ancora oggi ogni giorno
alle nove, perchè chiamava i falegnami al lavoro in Arsenale). Ora è rimasta quasi
esclusivamente una prassi in campo religioso. Quando la campana suona, dicevano i
santi, è la voce di Dio che chiama alla preghiera. Il suono delle campane regola
ancora oggi la vita religiosa delle comunità cristiane. La nostra parrocchia dispone
ora di quattro campane, ed in seguito speriamo diventino cinque. Due sono di antica
fattura, le altre le ha fatte fondere il nostro compianto don Ettore. La maggiore suona
al mattino alle ore sette (l'Ave Maria), a mezzogiorno e alle otto di sera: sono i tre
momenti della giornata che nella tradizione sono sempre stati dedicati alla Madonna.
Suona pure ogni venerdì alle ore tre pomeridiane per ricordarci l'ora in cui è morto
nostro Signore. La campana media suona quando un fratello o sorella defunti è portato
in chiesa per l'ultima preghiera e così pure lo saluta quando esce per essere portato in
campo santo. Dopo un breve concerto di tutte assieme la piccola continua a suonare
per avvertire i fedeli che è ora di incamminarsi verso la chiesa: cinque minuti prima
dell'inizio della celebrazione (affrettati che è tardi!). Le campane suonano a festa
quando un bambino è battezzato, per esprimere la gioia della comunità perchè è nato
un nuovo figlio di Dio. In altre circostanze le campane suonano per esprimere e quasi
associarsi nei vari momenti in cui la comunità cristiana gioisce. Avere le campane in
una comunità è un bel dono, dato che di questi tempi non tutte le parrocchie le
possiedono; resta sempre un suono sano in mezzo a tanti frastuoni. Dobbiamo essere
orgogliosi di averle, perchè in fondo è un suono che ci riconduce più da vicino al
linguaggio della natura, di questi tempi da una parte amata e dall'altra molto
profanata.
impianti di riscaldamento, elettrici e di illuminazione, dopo aver ingrandito
l'asilo e trovato le suore che lo tenessero aperto, dopo aver ricoperto asilo e
canonica di pannelli fotovoltaici, dopo aver rimesso a nuovo il campo
sportivo e il teatro... ha voluto far sorgere una nuova torre campanaria.
Grazie a un contributo della Regione e alle offerte di tanti (“
La Provvidenza
esiste
”, afferma deciso don Gianfranco), due o tre anni fa è iniziata
l'impresa. Il progetto è stato disegnato dall'arch. Dario Lugato, che si è
messo all'opera gratis. Per reggere le fondazioni è stata spinta nel terreno,
fino a oltre 20 metri di profondità, una selva di 19 pali di ferro. Sopra le
fondazioni è stato installato uno scheletro in metallo, cui sono stati poi
applicati pannelli prefabbricati con mattoni a vista. Il risultato è un
campanile moderno e semplice, dal colore caldo e dalla voce forte. Alla sua