parrocchia Santa Barbara - page 92

“Parrocchia S. Barbara” Mestre (VE
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“Parrocchia S.Barbara” Mestre (Ve)
Giugno 1999: cambiano le suore dell’Asilo.
Con la partenza di suor Emanuela si è conclusa la presenza in parrocchia
delle suore di Maria Bambina, una presenza costante dal gennaio 1963. In
36 anni si sono occupate della scuola materna, dell'educazione dei ragazzi e
giovani, dell'assistenza a famiglie anziani, agli ammalati, secondo il carisma
del loro istituto, fondato nel 1832 da Bartolomea Capitanio e Vincenza
Gerosa. Chi non è più giovanissimo ricorderà certamente con affetto più di
una suora: negli anni '80 erano in sei o sette e l'A.C.R. dedicò loro una
pagina del giornalino, presentandole con descrizioni affettuose e
simpatiche. Ognuna metteva in campo capacità originalissime: sarebbe bello
poterle ricordare una ad una. Di loro si conoscono molti aneddoti, magari
per sentito dire (come quella di suor Cecilia che ti toglieva le scarpe quando
all'asilo combinavi guai e così te ne stavi un po' seduto a riflettere sui tuoi
capricci). Alcune sono state figure mitiche tra i giovani: suor Silvia, detta
anche suor “lavoro”, perchè trovava sempre il modo di impegnarti in
patronato e, come non ti faceva mancare caramelle, ciucciotti, anguria o
aranciata, allo stesso modo ti faceva pregare, cantare ridere, conoscere
Gesù; suor Antonia, detta la “Super”, diminutivo di superiora, ma che in
realtà riassumeva la sua incontenibile simpatia, generosità e semplicità; suor
Mariarosa, la regina del cucito che una volta per essersi rotta il polso si è
trovata il braccio ingessato in posizione tale da meritarsi il titolo di suor
“cigno”; suor Carla, la cui guida del furgone ti faceva sentire più vicino a
Dio...; suor Maria, tanto allegra quanto tenace, esperta in affari di cuore,
irriducibile per la micidiale pacca sulla spalla... e poi suor Giuliana, regina
della cucina; suor Angela, sulle frontiere della carità con il bagaglio di
esperienza in servizio al carcere femminile; suor Giuseppina, con l'energia
capace di tenere testa a cento bambini d'asilo scatenati. E suor Giovanna,
suor Flores, suor Fides e chissa quante altre sto dimenticando! Suore che si
lanciavano a cavallo dei bob con la cuffia al vento in spericolate discese
sulla neve di Folgaria, suore silenziose che c'erano sempre quando avevi
bisogno, quando andavi a Torreglia agli esercizi spirituali e quando
furtivamente tentavi una sortita al piano dei ragazzi durante la gita o il
campo scuola! Grazie alle suore, dalla prima all'ultima, perchè in tante,
poche o una sola, ci hanno mostrato come si ama il Signore, come si amano
i fratelli, quanto bello sia il Vangelo e la vita consegnata a Dio, perchè di
questo è segno la verginità: di quella comunione piena con Lui solo che tutti
ci attende. Che questo segno non manchi mai nella nostra parrocchia e nella
nostra Chiesa.”
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