“Non nobis Domine”: sessant’anni di fede
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“Non nobis Domine”: sessant’anni di fede
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appelli alle autorità cittadine da parte di fedeli e parrocchiani: tra essi, quello
teso ad ottenere un asilo infantile e scuole: da queste cronache traspare
purtroppo l’assenza di programmazione e di attenzione da parte degli
amministratori pubblici dell’epoca, alle prese con le difficoltà di una città in
grande ed incontrollata espansione, le cui conseguenze sono ben visibili
anche ai giorni nostri. Il fatto di appartenere alla cosiddetta “periferia
cittadina” non era certo buon viatico per ottenere l’attenzione invece
necessaria.
Prime comunioni a Villa Ceresa.
Il Patriarca Roncalli (poi divenuto Papa Giovanni XXIII°), volle la nascita
della parrocchia di S. Barbara V.M. e, il 24 giugno 1956, fu accolto in
Parrocchia dove venne a sostenere la sottoscrizione promossa dai
Parrocchiani per l'acquisto di nuovi appezzamenti di terreno da aggiungere
alla donazione dei primi 2.000 metri quadri regalati dal capitano Cavinato.
La “raccolta” naturalmente non fu né semplice né veloce, tuttavia - seppur
gradualmente e con difficoltà - lo spazio a disposizione si ingrandì
giungendo agli attuali 9.000 metri di superficie, terreno nel quale in seguito
sarebbero sorti Patronato, Asilo, Chiesa e i vari cortili di gioco per la
gioventù, alla quale continuava ad essere rivolto il pensiero del primo
Pastore. Roncalli spronò i parrocchiani alla fiducia, all'unità e alla
perseveranza; virtù che in seguito si sarebbero rese indispensabili e
determinanti: in molti ricordano l’invito ad evitare di ripetere la storia di una
Chiesa portata a termine in un secolo! Lo prendemmo in parola: l’attuale
chiesa di Santa Barbara verrà costruita e consacrata in un solo anno, nel
1967. Anche il vecchio vicario generale, Mons. Erminio Macacek, era tra i
sostenitori dei laboriosi parrocchiani, tra i ricordi la sua espressione:
“
Vorrei potervi aiutare col respiro! ”
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