“Non nobis Domine”: sessant’anni di fede
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“Non nobis Domine”: sessant’anni di fede
cercava di raggiungere un altro ferito grave, un colpo di mortaio lo colpì in
pieno. Rimase a terra, bocconi, con le labbra impresse sul crocifisso che
reggeva tra le mani congiunte. Così don Felice, nel fiore della giovinezza,
chiuse la sua eroica vita terrena e iniziò la sua vita celeste. Per i suoi meriti
militari e religiosi, per aver servito la Chiesa e la Patria con fedeltà e grande
dedizione, fu decorato con la Medaglia d'Oro al Valore Militare alla
memoria con la seguente motivazione: “
Tenente Cappellano di elevatissime
virtù militari e cristiane, benché privo di un occhio riusciva a farsi
richiamare ed assegnare a unità combattente e ad evitare poi, in seguito a
sua decisa opposizione, il rimpatrio per l'imperfezione comportante la
riforma. Sempre presente ove maggiore era il pericolo, in una difficilissima
azione si portava a cavallo in primissima linea per incitare i militari alla
resistenza ad oltranza prima e al contrattacco dopo. A conoscenza
dell'urgente necessita di munizioni, nonostante fosse già stato ferito al
braccio sinistro, si rimetteva a cavallo per raggiungere e far serrare sotto i
rifornitori. Ritornava fra i primissimi al momento della lotta all'arma
bianca per soccorrere i feriti. Rimasto ferito una seconda volta rinunziava
ad essere trasportato all'infermeria, mentre nel disperato tentativo di
soccorrere ancora un ferito veniva colpito da bomba di mortaio alla testa,
immolando la sua giovane esistenza nel compimento della sua nobile
missione”
.
Monastirschina (Don), 16 dicembre 1942.