parrocchia Santa Barbara - page 66

“Parrocchia S. Barbara” Mestre (VE
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“Parrocchia S.Barbara” Mestre (Ve)
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deboli. Con dedizione si è messo vicino a quelli che avevano bisogno: a
Gianni Tacchia per insegnargli a leggere; a Roberto Costantini
[un giovane
parrocchiano deceduto prematuramente a causa
della leucemia, ndr]
nel momento drammatico
della malattia: ha organizzato il patronato,
vera casa per noi ragazzi che vi passavamo ore
e ore. Una casa per giocare ma anche, e
soprattutto, per crescere da cristiani, per
imparare a pregare e amare il Signore. Don
Ettore è stato proprio il mezzo utilizzato dal
Signore per mettere casa tra le nostre case del
quartiere di Santa Barbar
a.
Noi vogliamo
ringraziare il Signore per le grandi cose che il
Signore ha fatto servendosi della sua umiltà; vogliamo invocare il dono di
vocazioni sante che continuino il suo ministero.
Francesco Brigo ricorda don Ettore
.
"Sono giunto a Santa Barbara, da Venezia, nel
1972. Mi sono presentato a don Ettore per conoscerlo e dare la mia disponibilità a
collaborare per le attività della parrocchia, in particolare per l'Azione cattolica di cui
avevo già fatto esperienza. Cominciò da quel momento una collaborazione che durò 24
anni fino a quando egli dovette lasciare il suo ministero per motivi di salute. Don
Ettore è stato un sacerdote semplice e generoso, animato da una fede profonda, spirito
di servizio, attaccamento al suo ministero sacerdotale. Chi entrava in chiesa lo vedeva
spesso raccolto in preghiera o al confessionale. La sacrestia era la sua casa, aperta a
chiunque avesse bisogno di una parola o di un consiglio. All'epoca, come attività
caritativa c'era il F.A.C. (Fraterno Aiuto Cristiano), cui fece seguito la Caritas:
quante famiglie bisognose ha aiutato in silenzio! Aveva una predilezione per i ragazzi
in difficoltà, ai quali insegnava anche a leggere. Loro suonavano il campanello della
canonica sin dal primo mattino perchè conoscevano la sua capacità di accoglierli e di
condividerne i disagi. La sua passione era il patronato, luogo di formazione cristiana e
di ricreazione, frequentato da moltissimi ragazzi. La catechesi per i ragazzi, giovani,
uomini e donne di Azione cattolica era il suo cavallo di battaglia. In seguito, con
l'aiuto di don Lucio Cilia e di vari cappellani che si sono succeduti, volle una catechesi
per tutti gli adulti della parrocchia. Contava molto sull'Azione cattolica che riteneva
necessaria nell'affiancare la Chiesa nell'opera di evangelizzazione. Santa Barbara
aveva all'epoca il maggior numero di iscritti di tutta la diocesi, specie tra i giovani.
Diverse vocazioni sacerdotali e religiose sorsero durante il suo fecondo ministero. Poi
la malattia, il calvario. Davanti al tabernacolo nella chiesetta di Santa Maria del
rosario riuscì a pronunciare: “L'Eucaristia è un miracolo grande, un miracolo
continuo” e ancora: “Teniamo il cuore teso all'altare, crediamo nella Sua
presenza”. Ringrazio il Signore di avermi fatto incontrare un sacerdote come don
Ettore, vero pastore d'anime che con umiltà e discrezione ha dato tutto se stesso per il
bene della sua comunità.".
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