“Parrocchia S. Barbara” Mestre (VE
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“Parrocchia S.Barbara” Mestre (Ve)
ministero ha lo scopo di edificare, sviluppare e santificare la Chiesa,
popolo di Dio; pertanto sono divenuti spontaneamente modelli del gregge,
presiedono e servono alla loro comunità locale; sono tenuti a servire tutti, a
loro vengono affidati in modo speciale i poveri e i più deboli. Il patriarca
ha sottolineato che il sacerdozio è grazia e dono di Dio al suo popolo;
nessuno viene consacrato per sé stesso ma per gli altri, che non vuol dire
altruismo, ma dono totale di sé. Il 16 giugno a San Marco il nostro don
Claudio Gueraldi riceverà, mediante l’imposizioni delle mani del patriarca,
l'ordine sacro del presbiteriato. Domenica mattina celebrerà qui nella
nostra e sua chiesa parrocchiale la prima S. Messa. Sarà festa grande.
Siamo tutti invitati a pregare per il nostro nuovo sacerdote, per la sua
difficile missione e ringraziamo il Signore del dono che ci ha dato. E' gioia
grande per la sua famiglia visitata dal Signore, per la nostra comunità
parrocchiale per la quinta volta chiamata a dare un suo figlio alla
Chiesa”"
Daniela Menegaldo, intervistando don Claudio, gli chiese come si manifestò
la chiamata e rispose così:
"Non c'è stato niente di straordinario, non ho
'udito la voce'. Un prete, don Antonio, mi ha messo in crisi
...”
perchè
anch'io non posso essere come lui?”; da allora mi rendevo conto che la
domanda era già certezza e in seminario ho effettuato la mia preparazione
e concretizzato la scelta.
"La mia formazione l'ho ricevuta dai miei genitori,
successivamente dai sacerdoti di S. Barbara, in particolare da don Antonio
e poi dai sacerdoti del seminario tra i quali mons. Giuliano Bertoli. Mi ha
spinto a diventare sacerdote il desiderio di essere “operaio” della “messe”
del Signore e soprattutto aiuto ad altre persone perchè lo possano
conoscere e seguire".
Sul significato del suo sacerdozio, don Claudio
rispose:
"Dentro di me c'è una carica di entusiasmo che vorrei mi
accompagnasse per tutta la vita. Mi piacerebbe andare in una parrocchia e
lavorare con i giovani, anche se ogni decisione spetta ai miei superiori.
Oltre ai giovani vorrei certamente dedicare un po' del mio tempo agli
anziani, agli ammalati, insomma a tutte quelle persone che hanno bisogno
del sacerdote
". La medesima domanda è stata posta ai genitori, chiedendo
loro le emozioni nell’avere un figlio sacerdote:
"Per noi genitori è
certamente una grande soddisfazione perchè ha raggiunto il suo
“obiettivo”; lo affidiamo al Signore e gli chiediamo di tenerlo sempre per
mano, aiutandolo ad essere umile e generoso. Vorremmo altresì che le
persone potessero trovare sempre in lui un punto di riferimento ma
soprattutto un esempio di vita. Come genitori continueremo a pregare per
lui, ma chiediamo anche le preghiere della comunità, ringraziando il
Signore di questo grande dono".